
Catania, Salerno, Milano e Roma: criticità e strategie per l’integrazione finanziaria

Webinar, corsi in lingua dei segni, campagne su TikTok e istituti scolastici che programmano corsi di educazione finanziaria per bambini in collaborazione con istituti di credito. Basta fare una ricerca online per imbattersi in diversi progetti di educazione finanziaria dedicati a giovani e famiglie. Poca, però, è ancora l’attenzione dedicata alle persone straniere e ai rischi nei quali incorrono.
Negli ultimi mesi sono state analizzate le criticità e le strategie attivabili in città come Catania, Salerno, Milano e Roma. I ricercatori hanno “mappato” i territori puntando l’attenzione sui quartieri a maggiore concentrazione di cittadini con background migratorio, ma hanno anche mappato gli istituti di credito e finanziari presenti, per poi approfondire le varie dimensioni dell’inclusione/esclusione finanziaria attraverso focus group con migranti (di prima e seconda generazione) e richiedenti asilo e interviste ai servizi bancari e assicurativi.
Diversi gli obiettivi della ricerca: valutare l’accesso ai servizi finanziari dei cittadini extracomunitari; analizzare necessità e aspettative della popolazione target; incoraggiare la partecipazione, l’interazione e la condivisione delle informazioni; implementare strumenti e strategie efficaci per l’engagement del gruppo target e degli stakeholder territoriali; sensibilizzare gli operatori del sistema d’accoglienza ai bisogni di alfabetizzazione finanziaria dei cittadini di Paesi Terzi; promuovere l’educazione finanziaria come elemento chiave per esercitare diritti e doveri di cittadinanza degli stranieri fuori dai sistemi di accoglienza; facilitare l’accessibilità degli ecosistemi finanziari territoriali come strumento cruciale per una migliore integrazione.
Per esempio, in Sicilia, principale punto di arrivo sulle rotte mediterranee con oltre 120.000 stranieri regolari, spesso in situazioni di particolare vulnerabilità socio-economica, è stata scelta la provincia di Catania poiché, con 36.357 persone, è la prima per numero di stranieri residenti, seguita da Palermo (35.336) e Ragusa (33.638).
In questa provincia sono stati attivati focus group con mediatori, leader associativi di diverse comunità immigrate, per lo più di origine africana, un mediatore culturale che funge da punto di riferimento soprattutto per i più giovani e rappresentanti dei tutori volontari per minori stranieri non accompagnati.
Si tratta di “testimoni privilegiati” rispetto ai temi oggetto del progetto PAF!, in quanto prevalentemente persone con un background migratorio che hanno sperimentato in prima persona le dinamiche di accesso al sistema finanziario territoriale e che hanno potuto testimoniare le principali criticità e anche i rischi di truffe e raggiri di cui gli immigrati e le immigrate possono essere vittime. Tutte informazioni utili per aumentare, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e con il Piano d’azione per l’integrazione e l’inclusione 2021-2027 della Commissione Europea, il livello di alfabetizzazione finanziaria tra i cittadini provenienti da Paesi Terzi e promuovere una gestione più consapevole del budget familiare, favorendo così una partecipazione economica piena e attiva dei migranti alla vita del territorio. Proseguiamo su questa strada per pianificare le prossime attività del progetto PAF!